giovedì 9 giugno 2011

Quanto costa la mia libertà

Bennato Edoardo, da Campi Flegrei, Napoli.
Cantautore da me amato e riverito quasi con idolatria, specie nella mia adolescenza, a cui un paio d'anni fa, entusiasta per un suo concerto visto 20 anni dopo la prima volta, avevo dedicato un sufficientemente esaustivo panegirico.
Settimana scorsa, in un tentativo ahimè incompleto ed incompiuto, come al solito, di mettere mano se non addirittura ORDINE ai miei files mp3, sono incappato in un suo album autoprodotto dal titolo Canzoni Tour 2008, che oltre ad alcuni brani dal vivo, tra cui una bella rivisitazione del Rock di Capitan Uncino e di Rinnegato, contiene 3 inediti.
Uno lo avevo sentito dal vivo ed è una polemica abbastanza feroce contro la presunta unità d'Italia, l'altro è una rivisitazione di uno dei suoi temi classici, cioè il non fidarsi del potere e dei potenti, il terzo è un'invettiva cattivissima per quanto sottile, dal titolo “Sinistro”.
A primo ascolto, la canzone mi sembra dedicata o a massimo d'alema o, forse meglio, a michele santoro.
Basata su un riff blues abbastanza semplice, non è certo un picco della sua creatività, però con poche parole esprime chiaramente il suo punto di vista ed i suoi bersagli.
Il testo in alcuni punti non lascia spazio a tante interpretazioni:

SINISTRO
Ma com’è sinistro, ma com’è feroce
Il tuo sguardo quando parli della pace
Lo faresti a pezzi chi ti contraddice
Ma com’è sinistro quel tuo tono cupo
Predichi l’uguaglianza ma vuoi fare il capo
E difendi il gregge ma sei tu il lupo
Ma com’ è sinistro ma com’è kafkiano
Il tuo ingresso in scena da dietro il sipario
Non hai piu’ pudori fai il burattinaio
Sei tu che decidi chi è un vero artista
Ma se fa il maligno lo levi dalla lista
E’ questa la tua idea dell’arte ed è così sinistra
E tra i più maligni chi più ti fa dannare
E’ lui il grillo parlante e tu lo vuoi schiacciare
E poi tra i più benigni ti scegli il tuo giullare
La satira è scherzosa sbeffeggia il potere
Ma con il tuo regime c’è poco da scherzare
La tua censura è bieca sinistra e micidiale
Forse un po’ sinistra questa canzonetta
Ma io sono un rinnegato non lo faccio apposta
E tu che fai il censore censura pure questa
E tu che fai il censore censura pure questa
E tu che fai il censore censura pure questa

La storia che ho letto riguardo a questa canzone racconta di un bennato, che ok è sempre stato un provocatore (ma ci marcia anche un po' su sta cosa), stufo della censura della sinistra italiana nei suoi confronti, la accusa di essere la responsabile del suo isolamento e della sua quasi completa sparizione dalla tv (io a queste motivazioni aggiungerei che ha fatto un 3\4 dischi veramente di merda eh).
Fatto sta che bennato ha scritto sta canzone e secondo alcuni siti, di un'apertura mentale straordinaria, questa è la prova inconfutabile che bennato sia di destra.
Ed io che non sono di destra, ma adoro bennato (nonostante i 3\4 dischi veramente di merda, tra cui uno con duetto insieme ai finlei) e soprattutto adoro la polemica, specialmente fine a se stessa, di ste cose rido immensamente.
Così ho cercato un po' in rete ed ho trovato una cosa che a mio avviso ha scatenato questa caccia alle streghe contro bennato.
Bennato, terrone, a cena con maroni, di cui si professa amico.
Bennato, fustigatore dei potenti, che apprezza berlusconi.

Ogni cosa ha il suo prezzo, ma nessuno saprà quanto costa la mia libertà, cantava.
Non sono d'accordo con quello che dici, ma farò di tutto perché tu possa dirlo, diceva n'altro.

Ed io nonostante ci sia di mezzo berlusconi, dico BRAVO a bennato, BRAVO!!, fottitene di quello che dicono gli intellettuali, canta, scrivi come hai sempre fatto ( a parte quei 3\4 dischi veramente di merda) e dimostra, come hai fatto in questa intervista, di essere VERAMENTE libero.

E se poi venisse fuori che Sinistro è dedicata a santoro, BRAVO 2 volte, che non lo sopporto quel santone da detersivo.

Belìn certi cervelloni di sinistra sono veramente il peggio della terra, con la loro aura da intoccabili hanno distrutto un patrimonio incalcolabile come era l'eredità di veri giganti, tipo Gramsci o Berlinguer, da cui ritengono di aver ereditato una saggezza che li colloca a prescindere sopra le parti.
Da lema, poi, uuuuhhhhh, da lema da lema...






Il cantautore Al compleanno di Maroni

Bennato e la cena con Silvio: mi piace, non è un' infezione




ROMA - A mezza cena Berlusconi non si è più trattenuto: «Ma lo sa, caro Edoardo Bennato, che io ho scritto 70 canzoni?», gli ha chiesto, da collega a collega. E il suo vicino di tavolo (che nel 1976 così trattava la categoria: «Tu sei forte, tu sei bello, tu sei imbattibile, tu sei incorruttibile, tu sei un...ah, ah... caaantautore») se l' è cavata così: «Ok, me le sentirò». Mercoledì sera, brasserie Co2 di piazza Sant' Andrea della Valle, tra un risotto alla milanese con midollo grigliato e paccheri all' amatriciana per bilanciare il Nord con il Sud, si festeggiava il compleanno n. 53 di Roberto Maroni: 59 invitati, comprese le guardie del corpo del Cavaliere e Maurizio Beretta, dg di Confindustria, Giulio Tremonti, Enrico Mentana, Maria Grazia Cucinotta, Renato Pozzetto ed appunto Edoardo Bennato, forse l' ospite che non ti aspetti. «E perché? Con Roberto siamo amici, ci ha presentato lo scorso aprile alla festa della Fiat Luca Cordero di Montezemolo, altro mio grande amico». Vero, Edoardo c' era (e cantava, con Gino Paoli) alla sua festa per i 60 anni ad Anacapri, il presidente della Ferrari ha un debole per «Il rock del Capitano Uncino». Ma subito, come a garantire che lui è sempre lo stesso Bennato arrabbiato anni Settanta-Ottanta che sfotte quelli che si mettono «in fila per tre» ci aggiunge che: «Faccio musica rock ribelle, contro le convenzioni e i luoghi comuni, sono sempre incontrollabile e irregimentabile». Però al party sedeva spalla a spalla con Berlusconi. «Embè, cos' è lui, un' infezione, che non gli ti puoi avvicinare?». Le è simpatico? «Sì. Ma mi è simpatico pure Veltroni, alla mia età (59) uno se lo può permettere». Quando erano «solo canzonette» Bennato cantava che «gli impresari di partito, mi hanno fatto un altro invito e hanno detto che finisce male se non vado pure io al raduno generale della grande festa nazionale» (ovvero quella dell' Unità), ora invece il ribelle napoletano può mostrarsi tutto pappa e ciccia con un leghista? «A parte che sono amico anche di Pecoraro Scanio». Verde, e vabbè. «Faccio satira contro il potere qualunque sia perché sono un artista e dunque al di sopra delle parti». Sì. «E potrei pure essere leghista anch' io visto che vorrei Napoli fuori dallo Stato italiano che sembra quello borbonico, fuori da questa Italietta sconclusionata in cui c' è chi brucia la bandiera e chi la spazzatura, ma per favore scriva che lo sto dicendo con ironia». Fatto. (Sul tema Bennato ha appena scritto il pezzo «C' era un re» che pochi giorni fa ha cantato da Fiorello a «Viva Radio2» ma che ancora non ha trovato casa discografica). «Comunque Maroni suona il blues, al telefono parliamo spesso di musica». E come se la cava l' onorevole al sax? «Non abbiamo ancora mai provato insieme», spiega Edoardo e poi ricorda che «lassù ho fatto l' università, architettura, e quando andavo in Svezia anche Milano mi sembrava il Sud».
Cavalli Giovanna



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