martedì 7 febbraio 2012

Anna staccato Maria e l'acquagym



Dopo una lunga attesa è tornata la nostra carissima anna staccato maria!!!!!!


Carissimi!  Passo volentieri a darvi un saluto. Come state? Tutti
bene? Figli, mogli, mariti, parenti, amanti tutti in forma?
Mi sono state chieste notizie e allora faccio capolino per dirvi che
vi penso. Ne approfitto anche per raccontarvi alcune cosette fatte
ultimamente.
Per esempio, ieri.....


E sopraciglio su…e sopraciglio giù..

Sono stata alla prima  lezione del corso di  acquagym che mi ha
regalato la mia amica C. Dopo tanto tergiversare, dopo scuse e rinvii,
il momento è infine giunto. Tenete conto che il regalo l’ho ricevuto
per il mio compleanno, la prima lezione è stata a inizio febbraio.
Quattro mesi e mezzo. Questo dovrebbe farvi capire con quanto impegno
e costanza io mi sia  data a da fare ad inventare scuse per non
andare.
Però mi ero anche detta che questo sarebbe stato l’anno della mia
messa  a punto fisica e quindi ho tenuto fede all’impegno. In realtà
dovevamo iniziare lunedi  scorso poi com’è come non è…..era andata a
finire che c’eravamo ritrovate si, ma per berci un aperitivo e fare
due chiacchiere. Così avevamo stabilito che il lunedi successivo,
oggi, avremmo iniziato a qualsiasi costo.
Siamo state un tantinello sfortunate nel beccare la giornata più
fredda del millennio, diciamolo. 12 gradi sotto zero…però noi avevamo
detto a qualunque costo, no?
La piscina non è male, a due passi da casa. Sono arrivata con il mio
bel borsone, il mio bel accappatoio, il mio bel costume (comprato per
l’occasione).  Non mi lamenterò del fatto che gli spogliatoi erano
freddi perché in fondo nessuno mi puntava un fucile alla testa e non è
colpa di nessuno se fuori sembra di stare in Siberia.  E poi
lamentarsi del freddo quando tutti i giorni incontro Carmelo, il
barbone che vive qui nel quartiere, mi sembra proprio una vigliaccata.
Di sicuro, comunque, posso dire che gli spogliatoi non erano per
niente caldi in particolare per uno che deve togliersi un piumino
imbottito, tre strati di lana e infilarsi in un costume da bagno.
Mi sono cambiata e insieme a C.  sono andata in piscina. Mentre mi
cambiavo sono anche riuscita ad essere scortese con la mia amica. Ero
nervosa. E già…perché non dimentichiamo che stavo per entrare in una
piscina. In acqua. Dentro l’acqua. IO! Io che ho una paura fottuta
dell’acqua, come dicono quelli che parlano bene.
Io! Che a casa di Cristiana, con quella meraviglia di piscina a
disposizione, stavo ben lontana dall’acqua  con la scusa che dovevo
scattare le foto alle bambine! Che al mare, da Sabrina, rimanevo
ancorata alla sdraio con la scusa di “controllare che nessuno tocchi
niente”.
Però qui  l’acqua era bassa e io mi ero detta che poteva essere una
bella occasione per superare un po’ il timore e fare qualcosa di buono
per il mio corpicino.
La formazione in piscina era così composta (tenete sempre conto della
temperatura fuori, mi raccomando): una ragazza sui trent’anni, una
signora sui 75 anni, un signore sui 70 anni, la mia amica ed io. Il
che mi ha molto rincuorata, perché se c’erano i vecchietti non doveva
essere una cosa troppo difficile.
Ho fatto un giro di perlustrazione intorno alla piscina, avvolta
stretta nel mio accappatoio color albicocca, tanto per prendere
confidenza. Poi mi sono sfilata l’accappatoio. Qui è sorto un
problemino….perchè mi sono accorta che non avevo una cuffietta per i
capelli. Ovviamente obbligatoria. Per fortuna la mia amica all’ultimo
momento aveva messo nel borsone una cuffia da doccia…………………
………………………………………………… 
ecco, ho messo abbastanza puntini di sospensione?
Vi ho lasciato abbastanza tempo per assimilare l’immagine? Riuscite a
vedermi a bordo vasca con il mio costume nuovo e la cuffia trasparente
per la doccia in testa?
Bene, allora andiamo avanti.
Di buono c’è stato il fatto che ho girato lo sguardo sulla nonna
settantacinquenne piuttosto rotondetta…e anche lei aveva una cuffia
per la doccia in testa! Mi sono sentita  molto più a mio agio. Sempre
deficiente, ma molto più a mio agio!
Tutti si sono buttati in acqua e allora ho capito che era il grande
momento. Mi sono afferrata alla scaletta e sono scesa giù.
Il primo scalino, il secondo scalino….dove cacchio è il fondo?? Perché
non arriva??
Terzo scalino…..ancora niente. Finalmente metto i piedi sul fondo
vasca. L’acqua mi arriva un po’ oltre il seno nel punto in cui è più
alta.  Sono ritornata su aggrappandomi alla scaletta con una velocità
di tutto rispetto. Ma vi rendete conto?!?!? L’acqua era alta.
Altissima!!!  Come ho messo i piedi sul fondo l’aria ha cominciato a
mancarmi, mi sentivo soffocare. Il pensiero di perdere l’equilibrio e
finire sotto mi è esploso nel cervello. Ero già morta, lo sentivo.
Sarei morta in una piscina insieme a dei vecchietti sconosciuti. E con
una cuffia da doccia in testa.
Mi sono seduta sul bordo, ho messo i piedi sul primo gradino della
scaletta e da lì mi sono goduta tutta la lezione. A mio merito posso
dire che ho tenuto i piedi a bagno.
L’istruttrice mi ha chiesto se andava tutto bene. Io le ho sorriso e
ho alzato il pollice (un modo molto sportivo di dire che andava tutto
alla grande, oh yeah!). Dopo un po’ me l’ha richiesto chiedendomi
anche “ti unisci a noi?”. Io le ho sorriso un’altra volta facendo un
gesto con la mano. Gesto che poteva voler dire “no, grazie, preferisco
rimanere qui sulla scaletta”, come anche “ se fai tanto di
avvicinarti  e cercare di convincermi ti strappo dei lembi di pelle
con i denti!”. Fatto sta che poi non mi ha più detto niente.
Alla fine comunque mi sono divertita. Io credevo che la parodia che
fanno al Ruggito del Coniglio fosse eccessiva, e invece no, i corsi di
acquagym sono proprio così! E ogni tanto pensavo “ma dai! Non potete
accettare che vi facciano fare QUESTO!”  Un , due, tr, quatt, cinq,
sei, sett, ott! E tira su il malleolo, e tira giù il malleolo, il tuo
malleolo a destra, il tuo malleolo a ‘nistra!....cinq, sei, sett, ott!

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