martedì 11 settembre 2012

Meno male che domani è il 12

Una cosa che so per certo, perchè tentano spesso di insegnarmelo a mie spese e con scarsi risultati, è che nel caso in cui uno non abbia nulla di intelligente da dire, sarebbe meglio che tacesse.

Lo so, ma me lo dimentico spesso.

Però lo so e lo penso anche, oltre che di me stesso, ahimè, di molti e in molte occasioni.

Tipo oggi.

L'11 settembre.

Le ho passate tutte, le ricorrenze, scrivendo preghiere, accendendo candeline virtuali, mettendo video. 
Le ho fatte tutte, le polemiche; allende, si allende come no, tutti a commemorare allende certo; ma dal 2002, prima di allende e del cile non fregava un cazzo a quasi nessuno, ma da quando c'era chi ricordava le twin towers, daje di allende, vai con gli intillimani, alè col pueblo unido.
che poi è una mancanza di rispetto PRIMA DI TUTTO verso allende e quelli ammazzati da pinochet, ricordarseli solo in modo così strumentale, un pò come quelli che dal 24 al 26 aprile si riempiono la bocca con le foibe.
George w bush, ovvio, il peggior presidente americano della storia, lui ed il suo culo sporco come la coscienza che girano in tondo sull'america ferita.
Il gomblotto, le torri che cadono per finta, bin laden.

e poi obama da cui ho sentito parole bellissime accusato di pensare alle elezioni
e poi il solito, costante odio verso i mussulmani che dovrebbe secondo alcuni farmi ringraziare chissà quale soldato perchè non so l'arabo, io che per lavoro un corso di arabo prima o poi devo decidermi a farlo.

Ora però, visto che ho la coerenza di non mandare affanculo tutti quelli che oggi ho visto fare e scrivere quello che ho già fatto e scritto io negli ultimi 11 anni, mi sento solo di dire, consapevole dell'incoerenza, che forse, un piccolo passo verso non dico la pace nel mondo, ma verso la tranquillità, sarebbe imparare a ricordare tacendo.


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