venerdì 5 luglio 2013

Compare Cubeddu e l'importanza della consapevolezza (di essere cosa?)



Il mitico Compare Cabeddu, che potrebbe diventare un degno sostituto dei tormentoni estivi, è ovviamente ritornato sulla questione degli shorts che con grande eleganza aveva affrontato al debutto della sua rubrica INTRANSIGENZE (brivido dovuto al carisma che già dal titolo scelto per la sua rubrica Compare Cabeddu emana) (brrrrr)


Fin troppo facile prevedere lo sviluppo di vicende come queste, il cabeddu di turno anela visibilità e la spara grossa, grossissima, enorme. Apriti ciuelo!!!! Fioccano critiche feroci, insulti mortificanti, levate di scudi, dagli all'untore, chi non salta maschilista è! è!.
Poi riappare il protagonista e ironizza sul moralismo strisciante, sulla durezza, sull'incapacità altrui (ALTRUI) di vedere la vera verità, veramente.

Tuffiamoci assieme nella nuova puntata delle avventure di Compare Cabeddu!!!!

Cubeddu 02 - Si è liberi solo se consapevoli

Quello che distingue gli esseri umani dagli altri animali è il lavoro. (belìn grande inizio compà, a parte il modo di dire LAVORARE COME UN MULO, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata "ah non sono gli shorts?") Cioè, modificare la natura secondo un piano prestabilito (addirittura???). Credo, in questo senso, di aver lavorato bene (è la natura che con te deve aver cappellato qualcosa, a mio avviso)
Lo scopo di “Intransigenze”, non troppo mascherato, era quello della polemica. (pensavo lo sparare cazzate, mi sarò sbagliato) Missione compiuta. Il tono delle critiche e degli insulti che ho ricevuto è classico del moralismo al contrario. (dopo quella tirata contro dei pantaloncini accusare altri di moralismo è credibile come se io dicessi a qualcuno che parla troppo)

Molti si sono levati in difesa degli shorts ma nessuno dei contestatori li indossa. (grandissimo, sei un fenomeno cabè, tu SAI certo che SAI come si vestono i tuoi lettori, GRANDISSIMO)
Nessuna delle persone con cui ho avuto il piacere di parlare in questi giorni, uomini e donne, li indossava. Avvocati, casalinghe, dirigenti, tassiste, professoresse, giornalisti, medici (uomini e donne) che frequento non mostrano, solitamente, un terzo delle loro pudenda. (resta sempre in sospeso la domanda su cosa ci frega a noi di come si vestono i tuoi TANTISSIMI amici, nessuno particolarmente bigotto vi ricordo)
Da chi si fa la cresta e chi veste Armani, ciascuno comunica un’identità in cui si riconosce. (oppure lo fa schiamazzando su giornaletti pensando di diventare il nuovo capo dell'inquisizione) 
L’abito, qualsiasi cosa scrivano i sostenitori di una presunta libertà di pensiero, fa il monaco. Ma il monaco, in questo caso, è quasi nudo. (monaco di 15\16 anni eh, dove forse tutte ste idee chiare sulla propria identità non si hanno, dove forse si inizia a scoprire oltre al culo anche il piacere di essere ammirata e guardata e corteggiata, fase in cui magari sentirsi dire che ci si meriterebbe uno stupro potrebbe avere effetti sgradevoli) Perché svestirsi se non per farsi vedere? (M.A.D.A.I.???) E cosa vuol far vedere, precisamente, chi si sveste, se non la parte che scopre? (quante possibilità ho?) Cosa dovrebbe comunicare un gluteo al vento? (chiedo l'aiuto da casa!!!) Risulta a qualcuno che Einstein, Margherita Hack, Stephen Hawking, Rita Levi Montalcini, Maria Callas, Frank Sinatra indossassero pantaloncini inguinali? (esempi di gente moderna, tra l'altro) Oggi è la moda dominante e c’è chi sostiene che assoggettarvisi sia un modo di esercitare la propria libertà. (o di vestirsi leggeri, non ci hai mai pensato cabè?)

signore e signori, il minestrone totale, libri, scienza, musica, cinema, avanti c'è posto, l'importante è buttar dentro nel pentolone più esempi celebri possibili, ma si dai, anche hawking, che ci frega se è un disabile fisico gravissimo, che ci importa del buon gusto di accostarlo a delle ragazzine se c'è in ballo LA CONSAPEVOLEZZA E LA LIBERTÀ???
Si è liberi di fare tante cose, in questo mondo. Ma non è detto che sia vantaggioso. (prima o poi magari lo capirai anche tu?) Credo che per le donne e gli uomini di domani, oggi ragazzi, sia importante soffermarsi a riflettere su quale tipo di persone vogliono diventare. (cosa tra l'altro semplicissima, fase della vita assolutamente indolore, che per fortuna da oggi può essere attraversata tenendo presente i tuoi preziosi consigli) La consapevolezza è l’unica vera libertà. Non credo, francamente, che si possa attribuire molta consapevolezza a chi si sveste facendosi oggetto sessuale per lo sguardo lupesco degli altri e pretende allo stesso tempo di non venir giudicato per come appare. (14\15 anni, consapevoli??? oggetto sessuale??? ma l'idea e mi ripeto, che ste sciammanate vogliano piacere ai ragazzi deve per forza essere abbinata allo stupro???)
Le femministe di oggi sono maschiliste inconsapevoli. (oh Gesù) Difendono il particolarismo di genere per un insano bisogno di autoemarginazione. (se pensate che sta frase faccia cagare provate a leggerla velocissimi: particolarismodigenereperuninsanobisognodiautoemarginazione non ci riuscite eh? sfigati)(ridatemi i trentatrètrentini, però)  Penso si dovrebbero abbandonare le fruste retoriche dell’ipocrisia e convenire sul fatto che la maggior parte delle persone che si sveste non ha molti altri strumenti culturali e fa dell’apparenza la sua sostanza. (ma dai, ma non provi nemmeno un briciolo di vergogna a dire ste cose??? Ma davvero???) Siamo di fronte a una grande opportunità (mandarti a cagare?): sentirci umani e abbandonare le ridicole logiche che vogliono dividerci gli uni dagli altri sulla base di differenze marginali (ieri i pigmenti della pelle, oggi i gusti sessuali o i generi di appartenenza). (dimentichi il calcio, la musica e la pace nel mondo)(e poi che c'entra sto discorso con gli shorts??? Non è, dico io eh, che la stai prendendo un filo altina? Stiamo comunque pur sempre parlando di ragazzine che si vestono in modo un po' provocante dai)
Servirebbe una maggiore onestà intellettuale e una dissociazione da prebende e cadreghe che si poggiano su queste assurdità. Non sarà facile. Ma, se non ora, quando? (io in modo intellettualmente il più onesto possibile credo che tu non stia affatto bene, di dissociato, ad occhio, la prima cosa che noto è il tuo cervello)


Le parti in neretto le ho scritte io, quelle che fanno ridere lui.
A presto Compare, mi manchi già

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