venerdì 13 aprile 2018

Lettera Aperta a Gigi Buffon



Ciao Capitano,

chi ti scrive tifa per la Juve "da prima che tu nascessi" (che impressione scrivere sta frase!). 
Si, perché visto che sei coetaneo di mia sorella, ricordo bene che il calcio era già una passione, embrionale ed infantile, da quando dovevo ancora compiere sei anni. Nel corso degli anni il calcio è stato importante, molto importante, importantissimo. Poi sono cresciuto ed invecchiato e la passione un po' è scemata, anche se "la partita della juve" è sempre rimasta un appuntamento imperdibile.

Ho visto l'epoca del Trap, ho amato Platini come forse nessun altro giocatore mai, ho vissuto in diretta l'Heysel (quello che ancora giovedì ho sentito citare a sproposito), poi gli anni tristi, poi Lippi, poi siete arrivati tu, Pavel, Lilian e Fabio, giusto nel momento in cui io mi fidanzavo e mi sposavo, dopo l'addio di Zidane, i cui soldi sono stati investiti nei vostri acquisti.

E poi calciopoli e quella promessa di fedeltà che da te sinceramente non osavo sperare. Forse da Alex si, ma tu, il portiere più forte del mondo, che avevi vinto a 28 anni un mondiale, era logico che andassi a monetizzare altrove.

Invece sei rimasto e per me questo è stato il fatto che ti ha reso diverso dagli altri giocatori, dai campioni che comunque ho visto passare nella Juventus.
Restando in B ti sei guadagnato, quantomeno, la mia imperitura stima, nonostante, dai, di politica te ne capisca un po' poco eh.

La foto di te ed Alex negli spogliatoi di Trieste dopo il primo scudetto con Conte è meravigliosa, c'è dentro tutto, da calciopoli a quella sera, passando per i settimi posti e i pareggi in casa con il Siena.



Mercoledì sera ero convinto che avremmo perso ancora, speravo in modo dignitoso, invece non ero ancora arrivato a casa che già eravamo uno a zero, poi mentre cenavo ecco il secondo, poi il terzo, incredibile!

Vicino a me a seguire la partita, la mia primogenita, 13 anni da compiere, tifosissima juventina, innamorata della Juve dall'aprile scorso, quando vedemmo assieme Juve - Barcellona ed io non riuscii a trattenermi ai gol ed alla tua paratissima su Iniesta. Che occhi avevi quella sera Gigi, che occhi! 

Gli stessi di Berlino 2006, gli stessi di quando toglievi dalla porta il colpo di testa di Zidane!

Eravamo imbattibili in quel periodo e ce la meritavamo quella coppa, ma tant'è, la sera di Atene tu avevi 5 anni, io 11 e magari tu dormivi, ma io ricordo tutto e quindi ormai ho ben chiaro cosa significhi perdere una finale di coppa Campioni.

Mercoledì sera non tanto al momento del rigore, ma al momento della tua espulsione, mia figlia si è messa a piangere Gigi, perchè no, va bene il rigore al 93°, va bene anche essere eliminati, ma il Capitano espulso no, non lo ha sopportato. Quella espulsione ingiusta, cattiva, così stonata in quella serata eroica non te la meritavi.

Perchè la figura del Capitano è importante e tu quella fascia la porti con merito, fosse solo per l'anno di serie B.

Cosa sia successo nella tua testa dopo il rigore non lo so e non ho la presunzione di volerlo sapere, ma so che il rosso ha fatto male a mia figlia, che vede te come una specie di "eroe", senza isterismi, ma con una ammirazione gigantesca (la mia secondogenita ha proprio una cotta per te, tipica delle bambine di nemmeno 10 anni, sai come vanno ste cose).

Però Gigi, perdonami l'ardire, ma le dichiarazioni dopo la partita non mi sono piaciute, per niente. A caldo capisco la rabbia, anche se il rigore c'era, fosse solo per il gesto scomposto di Benatia. 
Capisco che essere arrivati ad un passo dalla vetta di una montagna altissima da scalare e vedersene respinti faccia male, malissimo, ma una volta dopo la doccia, speravo di ascoltare il Capitano parlare.

E lascia stare il gol di Muntari (cosa avresti dovuto dire, che era giusto così perché 7 anni prima eravamo stati favoriti da un episodio arbitrale in un'altra competizione?), lascia stare tutte le cose che puntualmente ti rinfacciano dopo ogni tua dichiarazione, però no Gigi, avrei voluto che ai microfoni parlasse il Capitano, esprimesse rabbia certo, amarezza come no, ma che si ricordasse di essere il Capitano, il Capitano della Juve e fino a poco fa della Nazionale.

Ma non per me, perché io non vedo le interviste post partita da quando ascoltai Platini rispondere fumandosi una sigaretta che lui tanto non doveva correre, perché lo faceva Furino per lui.

Speravo di ascoltare il Capitano per le mie figlie e tutte quelle come loro, che in voi calciatori vedono qualcosa di più (e di troppo) che semplici sportivi.

Per tutti i bambini che giocano in porta grazie a te.
Per tutti quelli che sognano di alzare la Coppa del Mondo come avete fatto 12 anni fa.
Per tutti quelli, in Italia ce n'è un bisogno ENORME e non solo nel calcio, che devono imparare il valore della sconfitta, ai quarti di Coppa come a scuola, sul lavoro o in una relazione sentimentale.

E voi potete trasmettergliela, voi calciatori, non Agnelli, che purtroppo ha solo il cognome elegante, ma voi che indossate la divisa della loro squadra del cuore e gli sembrate cavalieri del bene, voi che oltre ai tantissimi benefici di questa vita, avete anche il piccolo dovere di essere, ogni tanto, un po' educatori.

C'è tempo capitano, evidentemente la doccia quella sera non è bastata, ma puoi ancora svolgere questo ruolo, ti aspetto davanti ai microfoni, a spiegare che quella sera maledetta, l'uomo ha preso il sopravvento sul Capitano.
Spiegalo a mia figlia, perplessa dalle tue parole rabbiose.
Spiegalo a chi ha permesso che tu fossi visto come esempio da milioni di persone.

Mentre perdevamo a Cardiff, a Torino purtroppo una ragazza moriva schiacciata da una folla spaventata di nostri tifosi.
Speravo di non vivere più momenti del genere, speravo che nessuno dovesse più morire per una finale di Coppa.
Da quel giorno, a differenza di prima, sono io ad essere tifoso più per riflesso rispetto a mia figlia che viceversa, quindi a me interessa relativamente poco che questa storia abbia una svolta positiva.

Ma le mie figlie ed i loro amici si meritano che il Capitano parli da Capitano.
Se lo meritano e ne hanno bisogno.

Sarebbe una parata meravigliosa, come quella su Zidane o quella su Inzaghi a Manchester. O come il rigore parato a quell'altro portoghese del Real, che porca miseria, magari succedeva ancora.





Dai Capitano, metti i guantoni e fai questo ultimo salvataggio.

1 commento:

Davide Traina ha detto...

Gran belle parole Cala. Purtroppo pero’ il salvataggio di cui parli il buon Gigi non lo farà, perché nella stessa misura in cui è un campione sul campo, nostro malgrado è un piccolo uomo. E lo ha dimostrato in più di un’occasione.